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Il segreto della duna


di Promesso
16.03.2022    |    455    |    3 9.0
"L'uomo ghigno' ormai esausto, "in bocca no, ma in faccia sì"..."
Mattia aveva sempre avuto per quel piccolo fazzoletto di spiaggia, un amore incondizionato.
Non era certo difficile innamorarsi di quel posto dotato di una pineta selvaggia, e uno specchio d'acqua fra i più tersi della provincia,
la breve distanza per raggiungerlo completava perfettamente il quadro.




Negli anni era stato lì con numerose ragazze, ma nessuna come Francesca, la sua attuale compagna, lo aveva apprezzato così tanto.
A renderlo ancora piu 'appetitoso ai loro occhi, era la presenza di un' ampia duna ricoperta di una rigogliosa vegetazione, sulla quale spesso si erano appartati per scopare lontani da occhi indiscreti.

La particolarità di quel tratto di spiaggia infatti, rendeva ardua la tutela della privacy, in quanto, essendo naturista, nella quale quindi il nudismo era tollerato, spesso era frequentata da numerosi guardoni alla ricerca di coppiette da poter spiare.
Inizialmente, seppur la situazione stuzzicasse i due fidanzati, li inibiva anche molto, forse per il fatto che, erano fra i pochi a non spogliarsi, o solamente perché si trovavano a disagio evitando sguardi troppo prolungati su parti intime esposte senza alcun pudore.

Dopo qualche estate trascorsa li, timidamente Francesca ogni tanto azzardava un oretta di topless.
Era accaduto anche di nuotare nudi sott'acqua, solo per gustare un po' di libertà in più, ma, sempre senza esporsi agli occhi degli astanti.
Mattia era arrapato dal fatto che la ragazza mostrasse il seno prosperoso sdraiata sul telo, tanto che ciò era la scintilla dell 'arrapamento che, poi lo portava a scoparla in tutti i modi sulle dune.

Spesso avevano parlato di quei guardoni che instancabilmente pervorrevano sul bagnasciuga o sulla duna, avanti e indietro la spiaggia.
Francesca non faceva mistero di osservare tutti quei cazzi nudi, spesso commentando consistenza e aspetto con ilarità.
Mattia invece invidiava, senza confessarlo, il coraggio di quegli uomini, che decidevano di esporre il loro corpo nudo alla vista di tutti.

Quell 'estate, accadde qualcosa di inaspettato, che modifico' la situazione.
Francesca infatti, spesso, era impegnata con il lavoro nel pomeriggio, e i suoi orari mal di conciliavano, soprattutto in settimana, con quelli di Mattia, incastrato in un infinita processione di turni mattutini.
Questa situazione, fece sì che non di rado, il ragazzo frequentasse la spiaggia in solitudine.
Stendeva il suo telo, si faceva il suo bagno e, nelle giornate in cui vedeva intorno qualche nudo in più, in preda all 'eccitazione, si imboscava sulla duna, rimanendo nudo, fantasticando che si trovasse in spiaggia, piuttosto che fosse spiato in quell istante, e si lasciava andare a una sega furiosa. Quindi ritornava verso casa.

Un pomeriggio il corso degli eventi cambio' definitivamente, Mattia stava abbronzandosi come sempre, quando un tipo di mezza età nudo si mise a pochi metri di distanza.
Inizialmente pensò che si trattasse di un caso, ma la sensazione perse subito consistenza, in quanto il tipo, non solo era nudo, ma era pure eccitato, dato che il suo cazzo era a mezz 'asta.
Faceva su e giù dalla duna, come
a richiamarlo, platealmente.
Mattia avrebbe voluto andarsene, eppure, una strana eccitazione lo stava prendendo.
Non aveva mai avuto attrazione per gli uomini, ma quella situazione non sapeva come gestirla, anzi lo fece nella maniera più inaspettata anche per se stesso.
Decise di sdraiarsi di schiena e togliersi il costume bianco che portava, rimanendo con il culetto bianco esposto alla vista del guardone, che, di tutta risposta scese e si porto verso la riva a 10 metri da lui, continuando a toccarsi, con brevi tocchi la cappella.
Mattia era paonazzo, aveva il terrore passasse qualche suo conoscente, e lo cogliesse in quella situazione, ma nel raggio di 50 metri si intuivano non più di 3/4 sagome.
Prese allora coraggio, ormai voleva provare l'ebbrezza di mostrarsi nudo totalmente al tipo, quindi voltandosi a pancia in su, regalò la vista del suo cazzo.
Il guardone adesso lo fissava senza pudore, lui di tutta risposta apriva e chiudeva le gambe, per concedere la vista piena delle sue palle e del culo al tipo.

Ormai non sapeva come sarebbe terminato il gioco, il tizio risali la duna passando a non più di 3 metri, Mattia si volto nuovamente pancia sotto, scorgendolo dietro al cespuglio, 5/6 metri più indietro.

Ormai era arrapato, senza ritegno, lui che aveva sempre biasimato i gay, si trovava a giocare nudo ed eccitato con un altro uomo.

La decisione la prese d'istinto, si alzò dal telo e raggiunse l'uomo.
Gli chiese con un filo di voce se fosse attivo o passivo, quest ultimo affermo' di essere decisamente attivo e intuendo l'inesperienza di Mattia, lo prese per un braccio e lo porto'dietro la siepe.
"ti va di succhiarmelo?"
Mattia non credeva che fosse proprio lui, in ginocchio, con la cappella dell 'uomo a 5 cm che lo sfiorava.
"mai provato" rispose.
"oggi hai dimostrato di avere voglia di farlo" rispose il tizio, tirando a sé la bocca di mattia.
Stava succedendo, stava veramente succhiando, non forse con molta abilità, ma sicuramente con avidità il suo primo cazzo.
Non si fermò all 'asta, leccava le palle depilate dell uomo come una troietta consumata.
Sentiva quel membro pienargli la bocca, e non poté negare a sé stesso, che quella consistenza lo eccitava.
Le ginocchia gli bruciavano, appoggiate alla sabbia rovente, avvertiva la mano ferma del tipo che dava il ritmo alla sua bocca.

Dopo 5 minuti, l'uomo gli chiese di sborrare. "dove preferisci?".. Mattia rispose che non avrebbe voluto in bocca.
L'uomo ghigno' ormai esausto, "in bocca no, ma in faccia sì".
Mattia non sapeva più negargli niente, e l uomo uscì con la cappella dalla bocca di mattia x sborrarlo con tutta forza in faccia.

Mattia senti il calore della sborra ricoprirlo, ma anziché esserne schifato, gli piaceva sentirselo colare sul viso.
Si puli, scappo 'vergognandosi da quella duna.. Ma ormai era evidente che era un frocetto represso peggio di quelli che aveva sempre criticato.

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